mercoledì 19 gennaio 2011

Il vento insite ma non posso stare con le mani in mano. Il muretto in pietra deve essere ripulito dai rovi e dall'edera. Decespugliatore per le rame più grosse e ricche di spine forbici da potatura per le rifiniture. Ho eliminato anche l'edera che invasivamente si insinua tra le pietre distruggendo il muro. Dovrò intervenire mettendolo in sicurezza. La parte iniziale del muro (spalle alla strada comunale) è in parte crollata nel tempo ed alcune "piantacce" cresciute affianco rendono inguardabile questo che è quasi l'accesso al vigneto. Ho deciso di estirpare le piantacce e con parte dei sassi tolti dal vigneto ripristinare il muro che manca facendogli fare una curva verso il vigneto colmandolo poi con terra. Sento Andrea, nessun problema quando viene con l'escavatore ed il trincia sradichiamo puliamo e vediamo come possiamo fare. Io non mi intendo di muri e muratura però so come vorrei che diventasse questo vecchi muro in sasso, vediamo se riusciamo ad accontentare sia il mio bisogno estetico sia la necessità di dare robustezza al muro.

Le "barbabelle" stanno invecchiando, la vegetazione verde brillante si è trasformata in colori tendenti giallo/marrone/rossiccio. Le foglie si accartocciano uhm! stanno diventando un pò "barbabrutte". Andrea mi tranquillizza, non ti preoccupare tanto potiamo e lasciamo tre occhietti. Usti si ripartirà bassi a primavera. Il mio pensiero corre subito all'erba alta ed ai fiori gialli. Per l'erba non sembra arrivato l'autunno, alcune erbacce hanno ancora un verde intenso. Nei prossimi giorni Andrea passerà con la vangatrice anche negli spazi tra una barbatella e l'altra. Dice che userà un'attrezzatura munita di un sensore che gli permetterà di non vangare anche le barbatelle. Sono un pò preoccupato per le barbatelle ma Andrea sa quello che fa .....la preoccupazione mi resta lo stesso, almeno sino a quando non rivedrò le mie barbatelle.

Sembra che il PSR regionale sia passato e che mi daranno un contributo per la sistemazione dell'ex stalla che trasformerò in deposito attrezzi. Bene vedremo.
Sono contento.
Sto guardando in rete il meteo dei prossimi giorni sul vigneto. Oggi piogge sparse, domani coperto e giovedì nuvolosità irregolare. Spero che il maltempo sia in attenuazione. Le temperature di questi giorni spaziano tra gli 11 della notte ed i 17 gradi di massima di giorno, se non piovesse sarebbe una temperatura ideale per lavorare. I siti maggiormente ottimisti riportano la previsione per venerdì : soleggiato. Domani decido quando portare mio padre a vedere il vigneto, con un minimo di sole sarebbe più gradevole sia il viaggio che la passeggiate tra le "barbabelle". "barbabelle" arrivo!!!
Giovedì mattina soffiava un vento che ha reso impossibile avventurarsi nel vigneto. Mi sono riposato e venerdì mattina sono andato a prendere mio papà sull'appennino per portarlo a vedere il vigneto. Lui contento ed io emozionato. Alle undici eravamo in vigneto a passeggiare tra le "barbabelle", gli prestavo il braccio, aiutandolo a camminare. Era visibilmente contento di quanto ho fatto, era anche contento di essere li con me. Scrivo di quanto lui fosse contento ma devo dirvi che al pari suo io ero orgoglioso di mostrargli le mie "barbabelle" e di averlo al mio fianco. Ovviamente siamo rimasti un pò a guardare il vigneto, quel tanto che basta per permettergli di farmi l'elenco delle cose che devo fare e alle quali devo stare attento. Mi ha chiesto molte cose relative all'impianto, era interessato e contento. Non si aspettava di vedere tante "barbabelle" messe a dimora. Due piatti fumanti di tagliatelle ai porcini ci hanno fermato un'ora sull'appennino durante il viaggio di rientro.
Arrivati a casa ha descritto a mia mamma il vigneto,un sacco di complimenti. Sono ripartito felice, ho fatto alla fine della giornata 200+200+200+200 = 800 chilometri ma ne valeva la pena.
Visto che oggi incontro Angiolino mi porterò le analisi del terreno e gli chiederò di aiutarmi a leggerle tramite la sua esperienza.
Per mettere tutti nelle condizioni di "leggere" le analisi del terreno del vigneto vi dico che tutte le determinazioni analitiche sono state eseguite su terra fine ovvero sul terreno asciugato all'aria e setacciato. Il pH indica se un terreno è acido, valori inferiori a 6,8, neutro valori tra 6,8 e 7,2, o alcalino valori maggiori di 7,2 ( il terreno del mio vigneto è sub alcalino (valore7,6)). Strano ma vero la conducibilità è l'indice di salinità del terreno, si considerano valori elevati 800uS/cm ( 142,8 quindi salinità scarsa nel vigneto ). Considerando che il valore del pH del terreno del vigneto è 7,6 si è provveduto anche all'analisi del Calcare totale e Calcare attivo. Il calcare attivo sopra il valore di 5 potrebbe provocare il fastidioso fenomeno della "clorosi" ingiallimenti fogliari dovuti all'indisponibilità di ferro ( 4,2 nel vigneto).
E stato verificato anche il C.S.C. un valore che misura la capacità del terreno di trattenere alcuni elementi nutritivi. Prima della lavorazione del terreno e della messa a dimora delle "barbabelle" questo valore era indicato come alto (32,9 nel vigneto), mi si dice che il valore corretto dovrebbe essere tra 10 e 20 meq/100 g. Ricontrollerò nelle prossime analisi questo valore considerato che valori alti di C.S.C. ( Capacità di Scambio Cationico) potrebbero evidenziare condizioni che rendono indisponibili, per le viti, alcuni elementi come il potassio o il calcio. Vero è comunque che la composizione del terreno e l'levata presenza di S.O. non dovrebbe generare preoccupazioni di sorta. L'acqua era disponibile per il vigneto in passato ed è opportuno che lo ridiventi indipendentemente dalla volontà d'uso dell'acqua stessa. Bene bene. Chiederò comunque di avere a disposizione l'acqua nel vigneto.

Nel tardo pomeriggio sono andato a trovare Angiolino, devo dire che è sempre un piacere parlare con lui di vigneto e vino davanti ad un paio di bicchieri del suo vino, (lui lo sentiva un pò ridotto, a mio sommesso avviso era vivo,in movimento, quindi per me piacevolissimo proprio perché non stabilizzato insomma non vivo vivissimo). Dal punto di vista di Angiolino il terreno del mio vigneto è "grasso" : S.O. del mio vigneto 8 nel suo vigneto S.O. = 2, ho sostanza organica da vendere (pure troppa). Nessuna concimazione sarà necessaria per qualche anno a suo avviso. Mi ha confermato che le operazioni di apertura del terreno per portare aria ai micro batteri in profondità è opportuna, a suo avviso una prima apertura in autunno ed una in primavera. L'utilizzo del trincia sia per le erbe degli interfilari sia per lo sminuzzamento dei sarmenti produrrà nuova S.O. L'apertura del terreno, inoltre, porterà anche S.O. in profondità invogliando le radici a scendere maggiormente in profondità,a tutto vantaggio dell'alimentazione delle mie "barbabelle".

E' difficile credere come e quanto ti prende la conduzione del vigneto. Potrà sembrare strano: mi manca!
Certo il fine settimana scorso è piovuto sul vigneto sia sabato che domenica (oltre 31mm/48h)e questo mi fa sentire meno in colpa per l'"abbandono". Comunque domani sera partiamo, destinazione vigneto. Vorrei continuare le pulizie almeno per tutto il sabato e parte della domenica mattina. Giovedì farò un regalo a mio padre, che lunedì scorso ha compiuto 80 anni, lo andrò a prendere e lo porterò a vedere il vigneto. Lui, agricoltore sino ai trent'anni sulle terre di famiglia, trasformatosi nel tempo in dipendente ospedaliero prima e pensionato poi, così entusiasta, quando gli parlo del mio vigneto, non se lo immagina proprio che passerò a prenderlo per fargli vedere l'attività che mi appassiona tanto. Gli presenterò le mie "barbabelle", certo, in forma collettiva, non una ad una. Vedo già, sul viso vissuto, quel sorriso soddisfatto, che, alcune volte (molto poche rispetto a quanto avrebbe meritato), nella mia vita, sono riuscito a suscitare in lui. Sento il bisogno di fargli vedere cosa sto facendo. Sento la necessità di condividere anche con lui il nostro sogno. Scrivo il nostro sogno, al plurale, perché il sogno del vigneto, quand'anche descritto in queste pagine solo da me, è condiviso con mia moglie. Spero solo che giovedì sia una giornata senza pioggia, non tanto per il viaggio ma per poter permettere a mio padre una passeggiata in nostra compagnia nel vigneto. In compagnia mia, di mia moglie, del più bel cane del mondo (bruno: "il vigneron", quattro chili di amore e dolcezza che si trasformano in un valido guardiano, durante le operazioni nel vigneto, abbaiando a chiunque "osi" guardare il vigneto, naturalmente da lontano ) e di tutte "barbabelle". Sono convinto che anche le mie "barbabelle" saranno contente di conoscere mio padre e di questo troveranno giovamento.
Comprendo che devo saperne molto di più sulla composizione del terreno dei miei tre appezzamenti/vigneti.
Vedrò, in questo periodo invernale, di far eseguire analisi settoriali per comprendere se la risposta vegetativa differenziata corrisponda anche ad una differente capacità nutriente dei vari appezzamenti. Non ho intenzione di uniformare i nutrienti del mio vigneto ma conoscerne la differenza potrebbe permettermi di portare ad Andrea uve con caratteristiche diverse, da vinificare magari separatamente, per poter comprendere quanto questa differente capacità nutritiva del terreno possa, eventualmente, influenzare il risultato nel bicchiere. Caspita!! leggendo il volume del 1957 credo di aver capito che devo concentrarmi sul terreno e sulle viti. Parrebbe ovvio ma così non è Dicevo che voglio consegnare, ad Andrea,uva per poter fare vino naturale. Nella mia testa pensavo già di farlo con la prossima vendemmia, spostavo la mia attenzione sull'uva da consegnare. Mi devo prima concentrare sulla crescita della pianta e sui bisogni di crescita vegetale e legnosa. Devo mettere a disposizione delle "barbabelle" l'azoto, la potassa e l'anidride fosforica.
L'azoto dovrà essere disponibile dalla prossima ripresa vegetativa per aumentarne la portata. L'anidride fosforica aiuterà la pianta a resistere nel tempo alle difficoltà rafforzandola. La potassa è una specie di tocca sana per la vite. Domanda se l'azoto lo posso "produrre" grazie alla vita delle erbe come trovo in matura potassa e anidride fosforica ? Letame ?
Il letame, la pollina, la corteccia di pioppo, il sovescio o le vinacce. Questi i concimi organici più usati. L'idea di disperdere nel mio vigneto letame o pollina non mi prende per nulla. Corteccia di pioppo, non ne so molto. Non ho nella mia disponibilità vinacce. Sembra restarmi solo il sovescio. Vuoi vedere che i fiori gialli che volevo estirpare ad ogni costo ora mi diventano amici!!
Leguminose, piante che hanno la virtù di fissare nelle loro radici l'azoto atmosferico in quantità veramente notevole (in media, mi dicono, da 100 a 200 kg per ettaro. Una lauta concimazione azotata praticamente gratuita e naturale, senza contare l'apporto di una notevole massa organica che potrebbe migliorare la struttura fisico meccanica del terreno. Se usassi questa tecnica avendo cura di usare alternativamente gli interfilari in due anni otterrei una buona concimazione naturale, o almeno credo. Ne devo parlare un pò con chi sa di questa pratica.
Ho recuperato le analisi del terreno effettuate dal laboratorio regionale prima della sistemazione del terreno. Il grado di dotazione di potassio, magnesio calcio e fosforo era ritenuta abbondante ( vi risparmio i numeri ). Il terreno è composto (circa ) dal 47 % di sabbia, dal 38 % di limo, dal 15 di argilla. Il suolo (pH) è sub alcalino, calcareo con una conducibilità molto bassa. La granulometria dichiara un suolo franco con un contenuto di S.O. elevato. La tessitura del terreno mi pare ottimale : terreno franco. Prima dei lavori di scasso e sistemazione non necessitava di nessun piano di correzione. Mi consigliavano la ripetizione delle analisi a fine lavori. La richiederò.
Nei mesi invernali mi metterò in contatto con le autorità competenti per ottenere una presa d'acqua a disposizione del vigneto. Un tempo il vigneto era collegato tramite una tubazione interrata ad una "casetta" con pompa che pescava nel canale irriguo che scorre a meno di cinquecento metri dal vigneto. La casetta ? ancora al suo posto, la pompa non credo funzioni (anche perché non saprei a che presa di corrente potrebbe essere collegata. Mi è stato detto che dopo l'abbandono dell'azienda agricola e con il crescere dell'edilizia civile attorno alla strada, sotto la quale era interrato la tubazione di collegamento, "casetta" sul canale/vigneto, è stata sicuramente "tranciata". Cercherò di ottenerne il ripristino per poterla utilizzare sia per le normali attività sia per le emergenze idriche che dovessero presentarsi. Non hanno certo problemi a far passare una tubazione dall'altro lato del vigneto, schivando la strada e le case. Per normali attività intendo un semplice supporto all'attività dell'acqua piovana. Ho necessita che l'acqua faccia il suo lavoro aiutando il di scioglimento delle particelle minerali che alimenteranno le mie care "barbabelle". Già perché tutto parte dalle qualità del terreno dove insistono il vigneto grande e i due piccoli. Le barbette delle radici devono poter portare le componenti minerali e organiche alla pianta.

Sto ripensando al fatto che pur essendo i vigneti a poche decine di metri l'uno dall'altro hanno avuto una crescita vegetativa completamente diversa in questo primo anno.
I due piccoli sono partiti prima e con maggior vigoria. Considerando che sono state messe a dimora le barbatelle negli stessi giorni e con la stessa metodologia penso che il terreno e/o il microclima hanno portato risposte vegetative diverse. Parlo di microclima, magari impropriamente, in quanto i due vigneti piccoli (seppure più a nord) sono riparati da tre lati da abitazioni e in quel punto la collina si avvicina alla strada riparando di fatto il vigneto e le "barbabelle". Il vigneto grande invece insiste in uno spazio più aperto, meno protetto dal vento o dal sole. Dicevo poi che nei due appezzamenti piccoli il vecchio vigneto è stato "attivo" sino a novembre 2006, devo però dire che le "barbabelle" più attive e rigogliose sono quelle messe a dimora nel terreno un tempo lasciato incolto ( abbandonato a se stesso). Questo mi fa pensare che l'azione vegetativa delle erbacce in questo terreno ha prodotto, e quindi messo a disposizione delle "barbabelle", nutrienti particolarmente graditi alle mie "ragazzine".
Il mio obbiettivo è fornire ad Andrea uva adatta a produrre un vino naturale. Devo quindi prestare attenzione alle mie lavorazioni ed alle salute delle mie piante.

Dalla mia libreria ho recuperato due volumi :
IL volume descrive i numerosi sistemi tradizionali di allevamento della Vite introducendone altri più idonei alle condizioni ambientali, in modo da ottenere raccolti più elevati e, quindi, costi di produzione più bassi, senza che ne scapiti la qualità. Il volume, specificatamente, descrive le varie tipologie di allevamento ( alberello, guyot, pergolato romagnolo, pargolette cappucci, pergola trentina ecc ecc.)Si sofferma anche sulle potature relative ai vari sistemi di allevamento ( magari questa parte prima della primavera la leggo con attenzione, anche se Andrea sa esattamente cosa e come fare ...anni di esperienza in vigneto..). Il volume spende solo due pagine per la preparazione o lavorazione successiva del terreno, devo trovare altro.
L'altro volume, edito da Hoepli Milano nel 1957, è un manuale pratico di Viticultura Moderna 3° edizione rinnovata.
Sicuramente più "Accademico" del precedente parte dalla storia della vite passando dalla botanica della vite e dall'ampelografia, l'ambiente , la tecnica Viticola (molto interessante) arrivando all'ampelopatie. Tramite la rivista "'Informatore Agrario" ho ordinato un manuale di conduzione moderna del vigneto arriverà in contrassegno nei prossimi giorni. Il confronto tra le lavorazioni del passato e quelle "moderne" le raffronterò con l'esperienza di Andrea ed i miei sogni, ne uscirà la mia lavorazione del vigneto. Spero che non risulti "catastrofica". Solo per darvi un contributo sulla quantità di chimica che troviamo nei nostri bicchieri. Cliccate su questo link e leggetevi i "consigli" chimici a chi produce vino:

http://www.vebi.it/infotech/manuale_enologia.htm


ricordando sempre che : Il mercato dei diserbanti per vigneti e frutteti si stima si aggiri sui 60 milioni di EURO !!!!
Piove. In casa stanno facendo lavori (sostituzione della caldaia, inserimento nel caminetto di una stufa da camino, pittura dei termosifoni). Di fatto niente acqua calda, riscaldamento e soprattutto un casino inenarrabile. Ma sei proprio sicuro di voler andare? La domanda presuppone poca voglia di sobbarcarsi viaggio ed eventualmente freddo e disagi. Sorridendo rispondo non c'è problema restiamo a casa. Il muro può attendere. Sfrutterò il fine settimana per informarmi sulle attività da eseguire in futuro nel vigneto. Sono già sicuro che non dovrò fare l'inerbimento per i prossimi 3/4 anni. In prima battuta perché il terreno ha valori di sostanza organica adeguati,non ha problemi dovuti al compattamento (le operazioni di scasso prima, livellamento e di vangatura meccanica poi). Se da una parte un bel cotico erboso soddisferebbe la mia vista e quella dei passanti dall'altra, essendo il prato una cultura consociata al vigneto, eserciterebbe una competizione idrica e nutrizionale più o meno spinta che al momento preferisco evitare o meglio lascerò crescere l'erba solo nel periodo al di fuori dello sviluppo degli organi vegetativi e produttivi delle viti (autunno/primavera. Per contro volendo indirizzare le radici delle barbatelle sin da subito verso gli strati più profondi del terreno ho detto che dovrò arieggiarlo in profondità e quindi.
Qui c’è il sole, una giornata splendida.
Sul vigneto cielo variabile oggi e sole splendente domani. Ieri sera ero comunque stanco e non mi sarei messo in viaggio volentieri, ma ora vedendo il sole e la temperatura massima prevista (21?)... Vabbè è andata cosi. Comunque cercherò di utilizzare questo fine settimana per acculturarmi sulle lavorazioni da fare nel vigneto. In rete si trovano articoli e miniguide, alle volte fuorvianti, sull'uso di macchinari costosi per accudire il vigneto e di prodotti chimici ( che non userò )che favoriscono o impediscono la risoluzione di questo o di quel problema. Leggendo le dispense legate alle risoluzioni chimiche dei problemi che possono affliggere il vigneto si viene proiettati in un mondo negativo dove, aggressori malvagi, vanno combattuti con veleni, descritti come "buoni", che non lasceranno mai più il vigneto. Se penso che continuo a trovare, raccoglie e buttare dal terreno pezzi di vetro, plastica, metallo,carta e residuati di demolizioni edili ( parti di mattoni, mattonelle o agglomerati di cemento ecc ecc.) non riesco proprio a comprendere come possono pensare che potrei inquinare tutto distribuendo, anche solo pochi grammi diluiti, di quei veleni.