Comprendo che devo saperne molto di più sulla composizione del terreno dei miei tre appezzamenti/vigneti.Vedrò, in questo periodo invernale, di far eseguire analisi settoriali per comprendere se la risposta vegetativa differenziata corrisponda anche ad una differente capacità nutriente dei vari appezzamenti. Non ho intenzione di uniformare i nutrienti del mio vigneto ma conoscerne la differenza potrebbe permettermi di portare ad Andrea uve con caratteristiche diverse, da vinificare magari separatamente, per poter comprendere quanto questa differente capacità nutritiva del terreno possa, eventualmente, influenzare il risultato nel bicchiere. Caspita!! leggendo il volume del 1957 credo di aver capito che devo concentrarmi sul terreno e sulle viti. Parrebbe ovvio ma così non è Dicevo che voglio consegnare, ad Andrea,uva per poter fare vino naturale. Nella mia testa pensavo già di farlo con la prossima vendemmia, spostavo la mia attenzione sull'uva da consegnare. Mi devo prima concentrare sulla crescita della pianta e sui bisogni di crescita vegetale e legnosa. Devo mettere a disposizione delle "barbabelle" l'azoto, la potassa e l'anidride fosforica.
L'azoto dovrà essere disponibile dalla prossima ripresa vegetativa per aumentarne la portata. L'anidride fosforica aiuterà la pianta a resistere nel tempo alle difficoltà rafforzandola. La potassa è una specie di tocca sana per la vite. Domanda se l'azoto lo posso "produrre" grazie alla vita delle erbe come trovo in matura potassa e anidride fosforica ? Letame ?
Il letame, la pollina, la corteccia di pioppo, il sovescio o le vinacce. Questi i concimi organici più usati. L'idea di disperdere nel mio vigneto letame o pollina non mi prende per nulla. Corteccia di pioppo, non ne so molto. Non ho nella mia disponibilità vinacce. Sembra restarmi solo il sovescio. Vuoi vedere che i fiori gialli che volevo estirpare ad ogni costo ora mi diventano amici!! Leguminose, piante che hanno la virtù di fissare nelle loro radici l'azoto atmosferico in quantità veramente notevole (in media, mi dicono, da 100 a 200 kg per ettaro. Una lauta concimazione azotata praticamente gratuita e naturale, senza contare l'apporto di una notevole massa organica che potrebbe migliorare la struttura fisico meccanica del terreno. Se usassi questa tecnica avendo cura di usare alternativamente gli interfilari in due anni otterrei una buona concimazione naturale, o almeno credo. Ne devo parlare un pò con chi sa di questa pratica.Ho recuperato le analisi del terreno effettuate dal laboratorio regionale prima della sistemazione del terreno. Il grado di dotazione di potassio, magnesio calcio e fosforo era ritenuta abbondante ( vi risparmio i numeri ). Il terreno è composto (circa ) dal 47 % di sabbia, dal 38 % di limo, dal 15 di argilla. Il suolo (pH) è sub alcalino, calcareo con una conducibilità molto bassa. La granulometria dichiara un suolo franco con un contenuto di S.O. elevato. La tessitura del terreno mi pare ottimale : terreno franco. Prima dei lavori di scasso e sistemazione non necessitava di nessun piano di correzione. Mi consigliavano la ripetizione delle analisi a fine lavori. La richiederò.
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