Visto che oggi incontro Angiolino mi porterò le analisi del terreno e gli chiederò di aiutarmi a leggerle tramite la sua esperienza.
Per mettere tutti nelle condizioni di "leggere" le analisi del terreno del vigneto vi dico che tutte le determinazioni analitiche sono state eseguite su terra fine ovvero sul terreno asciugato all'aria e setacciato. Il pH indica se un terreno è acido, valori inferiori a 6,8, neutro valori tra 6,8 e 7,2, o alcalino valori maggiori di 7,2 ( il terreno del mio vigneto è sub alcalino (valore7,6)). Strano ma vero la conducibilità è l'indice di salinità del terreno, si considerano valori elevati 800uS/cm ( 142,8 quindi salinità scarsa nel vigneto ). Considerando che il valore del pH del terreno del vigneto è 7,6 si è provveduto anche all'analisi del Calcare totale e Calcare attivo. Il calcare attivo sopra il valore di 5 potrebbe provocare il fastidioso fenomeno della "clorosi" ingiallimenti fogliari dovuti all'indisponibilità di ferro ( 4,2 nel vigneto).E stato verificato anche il C.S.C. un valore che misura la capacità del terreno di trattenere alcuni elementi nutritivi. Prima della lavorazione del terreno e della messa a dimora delle "barbabelle" questo valore era indicato come alto (32,9 nel vigneto), mi si dice che il valore corretto dovrebbe essere tra 10 e 20 meq/100 g. Ricontrollerò nelle prossime analisi questo valore considerato che valori alti di C.S.C. ( Capacità di Scambio Cationico) potrebbero evidenziare condizioni che rendono indisponibili, per le viti, alcuni elementi come il potassio o il calcio. Vero è comunque che la composizione del terreno e l'levata presenza di S.O. non dovrebbe generare preoccupazioni di sorta. L'acqua era disponibile per il vigneto in passato ed è opportuno che lo ridiventi indipendentemente dalla volontà d'uso dell'acqua stessa. Bene bene. Chiederò comunque di avere a disposizione l'acqua nel vigneto.
Nel tardo pomeriggio sono andato a trovare Angiolino, devo dire che è sempre un piacere parlare con lui di vigneto e vino davanti ad un paio di bicchieri del suo vino, (lui lo sentiva un pò ridotto, a mio sommesso avviso era vivo,in movimento, quindi per me piacevolissimo proprio perché non stabilizzato insomma non vivo vivissimo). Dal punto di vista di Angiolino il terreno del mio vigneto è "grasso" : S.O. del mio vigneto 8 nel suo vigneto S.O. = 2, ho sostanza organica da vendere (pure troppa). Nessuna concimazione sarà necessaria per qualche anno a suo avviso. Mi ha confermato che le operazioni di apertura del terreno per portare aria ai micro batteri in profondità è opportuna, a suo avviso una prima apertura in autunno ed una in primavera. L'utilizzo del trincia sia per le erbe degli interfilari sia per lo sminuzzamento dei sarmenti produrrà nuova S.O. L'apertura del terreno, inoltre, porterà anche S.O. in profondità invogliando le radici a scendere maggiormente in profondità,a tutto vantaggio dell'alimentazione delle mie "barbabelle".
E' difficile credere come e quanto ti prende la conduzione del vigneto. Potrà sembrare strano: mi manca! Certo il fine settimana scorso è piovuto sul vigneto sia sabato che domenica (oltre 31mm/48h)e questo mi fa sentire meno in colpa per l'"abbandono". Comunque domani sera partiamo, destinazione vigneto. Vorrei continuare le pulizie almeno per tutto il sabato e parte della domenica mattina. Giovedì farò un regalo a mio padre, che lunedì scorso ha compiuto 80 anni, lo andrò a prendere e lo porterò a vedere il vigneto. Lui, agricoltore sino ai trent'anni sulle terre di famiglia, trasformatosi nel tempo in dipendente ospedaliero prima e pensionato poi, così entusiasta, quando gli parlo del mio vigneto, non se lo immagina proprio che passerò a prenderlo per fargli vedere l'attività che mi appassiona tanto. Gli presenterò le mie "barbabelle", certo, in forma collettiva, non una ad una. Vedo già, sul viso vissuto, quel sorriso soddisfatto, che, alcune volte (molto poche rispetto a quanto avrebbe meritato), nella mia vita, sono riuscito a suscitare in lui. Sento il bisogno di fargli vedere cosa sto facendo. Sento la necessità di condividere anche con lui il nostro sogno. Scrivo il nostro sogno, al plurale, perché il sogno del vigneto, quand'anche descritto in queste pagine solo da me, è condiviso con mia moglie. Spero solo che giovedì sia una giornata senza pioggia, non tanto per il viaggio ma per poter permettere a mio padre una passeggiata in nostra compagnia nel vigneto. In compagnia mia, di mia moglie, del più bel cane del mondo (bruno: "il vigneron", quattro chili di amore e dolcezza che si trasformano in un valido guardiano, durante le operazioni nel vigneto, abbaiando a chiunque "osi" guardare il vigneto, naturalmente da lontano ) e di tutte "barbabelle". Sono convinto che anche le mie "barbabelle" saranno contente di conoscere mio padre e di questo troveranno giovamento.
Nessun commento:
Posta un commento